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C’ERA UNA VOLTA (5)
CULTURES - Altarpiece
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Tabella dei Contenuti
Vi racconto delle storie d’amore di Ars Ricicla come l’intendo io (vedi articolo Ars Ricicla). Storie di refashion, di recupero nello spirito del riciclo e di riutilizzo creativo fra “reuse”, “repurpose” e “upcycling”(vedi capitolo “Che cosa si intende per riciclo” dell’articolo Ars Ricicla):
- LA VESTA D’OFFICIO
- IL CUORE DEL TAPPETO
- L’AUTOMERIDIANA (Self-Sun-Dial)
- IL CUORE DEL TESSUTO
- CULTURES – ALTARPIECE
Questa è la QUINTA.
C'ERA UNA VOLTA...
… una borsa di avanzi di filati di cotone. Li avevo ereditati da mia zia, grande fan dell’uncinetto e del ricamo. Cotoni di qualità, mica si buttano via. Un giorno, volendo fare delle prove di punto V all’uncinetto, ho usato uno scampolo color granata (vedi foto a sx qua sotto) ma dopo avere esaurito il primo colore rimasi incollata al lavoro, andando avanti e cambiando punto (alto) e filato come veniva. Ho fatto l’avvio diretto a punto alto e sono nati 14 petali che, senza contare i punti, sono risultati di una lunghezza più o meno uguale e spaziati un po’ a caso, perché non avevo idea del numero totale dei punti della circonferenza, ma anche lì è “andata bene”. Ho ricoperto le 14 punte di punti alti blu e poi di punti azzurri ad altezza variata e ho continuato improvvisando, senza un progetto vero e proprio. Così è nato l’ovale centrale (rosa esclusa). Vabbè ma ora che ne faccio, un centrino? Giammai! Comincio a costruire la cupoletta coi ventagli ma in una posizione a caso che per sorte è stata centrata. Ciò si è rivelato utile nel progetto complessivo, che però ancora ignoravo. A parte ho fatto un nodo celtico con una striscetta bicolore (rosso e arancione) a punto alto e basso. Quando l’ho composto sembrava un po’ disassemblato per cui l’ho incluso in un involucro gialloarancione e agganciato all’ovale centrale. A questo punto era chiaro che la faccenda si stava ampliando, si trattava di un progetto vero che necessitava anche di uno sfondo, di una tela che bisognava creare ex novo.
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C'ERA UNA VOLTA...
…una rocca di filato di cotone finissimo. L’avevo trovata tempo addietro nella cantina di mio padre che, da grande amante del riciclo, portava a casa tutto ciò che gli pareva potesse avere la dignità di una seconda vita (anche se quasi in odore di accumulo seriale). Questa rocca doveva essere lì dagli anni 60. Come doveva essere sucesso a lui, anche a me ha fatto tenerezza la sofficità e la naturalezza del filato ancora in perfette condizioni. Probabilmente sarebbe stata usata in fabbrica per pordurre fili da cucito o tele. Allora usiamolo liscio questo filato, teso, come doveva essere usato in fabbrica, mettiamo uno accanto all’altro i fili, fitti fitti, che creeranno una superficie. Ci anche voleva una cornice su cui tenderlo. Mi sono ricordata che mi era rimasto indietro un telaio dell’apiario di mio padre che avevo riciclato o poi smesso dopo che ho disfatto il progetto di tessitura (vedi articolo Il cuore del tessuto). Perfetto. Con pazienza certosina, aiutandomi con un piatto girevole, ma pur sempre con tanta pazienza, ho avvolto il filo sul telaio un po’ in senso verticale e un po’ in orizzontale. Ho fissato il filato lungo i lati del telaio con della colla vinilica e la tela di sfondo era fatta.
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A questo punto avevo bisogno di forme grafiche da affiancare al pezzo centrale sulla tela. Sono partita alla ricerca di ispirazioni su youtube. Volevo fiori, angoli e bordi. Ho passato in rassegna decine e decine di video e ho trovato ciò che mi ci voleva. Prima di tutto la rosa centrale. Di tutorial di rose cene sono a bizzeffe, di tutte le taglie e fatture ma ho dovuto trovare proprio la mia. Poi gli angoli. Sono venuta a conoscneza dell tecnica del C2C, corner to corner, che lavora in diagonale col concetto di pixel. Grandioso. Ho fatto una prova e … buona la prima! Mi sono anche lanciata a fare freeform inserendo dei punti popcorn e puff.
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La forma centrale aveva un che di indiano/tibetano. Perciò ci voleva un “tetto”, qualcosa sopra, un contatto col cielo. Ho trovato una decorazione toran di campanelle in formazione triangolare e l’ho combinata con dei nastrini azzurri passanti. Nelle mie ricerche sono incappata nelle girandole fatte a punto gambero che mi sono sembrate deliziose. Ci ho aggiunto un punto centrale verde, potrebbero sembrare degli occhi che guardano dal cielo… Ci ho messo un po’ per capire quale parte del centro doveva stare sopra e quale sotto. Ma mancava ancora qualcosa là sotto. E sulla tela non ci stava più nulla. Andiamo oltre, facciamo pendere qualcosa dal basso. Fiori rampicanti, rossi! Ho trovato tonnellate di tutorial di fiori e ne ho combinati due che mi sembravano particolarmente grafici e composti. A quel punto ci voleva anche un bel bordino rosso che contornasse tutta la forma indiana/tibetana.
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Dopo la pulizia dei fili pendenti (ed erano davvero tanti, basta guardare i cambi colore e non solo) ho fissato la rosa alla forma centrale e ho deciso di tendere il tutto sulla cornice con fili d’oro agganciati a dei chiodini piantati a intervalli regolari sul retro del telaio di legno. Le altre forme le ho cucite al fondo con un ago ricurvo (altrimenti sarebbe stato impossibile fare le cuciture senza scombinare o rompere i fili sottilissimi tessuti anche sul retro). I passanti azzurri del toran si allacciano sempicemente sul retro. Alcuni punti di colla vinilica aiutano a tenere in posizione gli angoli. Et voilà, meraviglia!!
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IL TRIANGOLO DEL RICICLO
Applichiamo il Triangolo del Riciclo e i suoi parametri (materiale, aspetto e funzione – superficie gialla – vedi articolo Ars Ricicla, capitolo “Il Triangolo del Riciclo”) al cotone usato per l’uncinetto, al vecchio filato di cotone usato per la tessitura della tela di fondo e al telaio dell’apiario.
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Il materiale, le vecchie matasse di cotone, è rimasto inalterato rispetto all’originale. L‘aspetto del materiale è pure rimasto tale e quale. La funzione del materiale di cotone è rimasta identica. E’ stato usato per realizzare del lavoro all’uncinetto come da funzione originale. Non c’è infatti alcuna sovrapposizione con la superficie gialla che indica alterazione o modifica. Nonostante ciò il valore complessivo percepito del materiale è superiore all’originale in quanto il lavoro all’uncinetto con esso realizzato è stato utilizzato e combinato in maniera artistica.
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Il materiale, il filato di cotone naturale, è rimasto inalterato rispetto all’originale. L‘aspetto del materiale è pure rimasto tale e quale e rimane del tutto riconoscibile. La funzione del filato è invece un po’ cambiata rispetto al probabile uso originale. Forse doveva essere tessuto o forse sarebbe stato usato per produrre fili da cucito. Qua invece è stato avvolto molte volte attorno ad un telaio per formare una trama/tela di fondo sui cui comporre le forma create all’uncinetto. Il valore complessivo percepito del materiale è superiore al valore del materiale di partenza.
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Il materiale, il legno di cui è fatto il telaio è rimasto inalterato rispetto all’originale. L‘aspetto del materiale, costruito a telaio, è pure rimasto tale e quale e rimane del tutto riconoscibile. La funzione è leggeremente cambiata rispetto all’uso cui era destinato il telaio in origine. Nell’apiario doveva reggere i fogli di cera prestampati a cellette. Anche qui funge da supporto ma alla tela di base per l’installazione artistica. Il valore complessivo percepito del materiale e dell’oggetto con esso costuito è superiore al valore del materiale/oggetto di partenza.