La nascita delle Parche
(pantomima immaginale)
Nel buio due future Parche si posizionano ferme al centro della scena, accucciate, con la seconda gonna chiusa sopra la testa che le copre. La luce si accende su di loro e lentamente iniziano a fare dei movimenti da sotto la stoffa bianca, come se fossero pulcini nelle uova sul punto di schiudersi. Lentamente si scoprono e si alzano. Sono una guerriera con la spada e una contadina con un forcone a due rebbi che iniziano a girare su sé stesse. Indossano delle maschere e delle gonne ampie che si gonfiano e alzano durante la rotazione.
D’un tratto si sentono tre colpi di bastone provenienti dal fondo della scena. Le due parche si fermano e diventano come statue di sale. Dal buio avanza Medusa a passetti veloci e corti da geisha, avvolta in un mantello nero con il bastone cerimoniale, la maschera e un copricapo di serpi (oppure in alternativa la maschera da Medusa con le serpi), e dà tre colpi di bastone ogni tot passetti. Medusa passa in mezzo alle Parche ferme, come attraverso un portale, senza notarle, perché lei vede solo ciò che si muove, e va fino al proscenio di fronte al pubblico. Il tutto è accompagnato da musica giapponese, tamburi, strumento a corde e flauto.
Dopo che Medusa le ha superate, dietro alle sue spalle la guerriera e la contadina si agitano, si guardano: chi è questa? È lei? Sì! Che cosa facciamo? Lo facciamo? Sì. Inizia il gioco uno, due, tre, stella. Medusa dà altri tre colpi di bastone. Ai primi due colpi le due Parche avanzano verso Medusa a piccoli passetti da geisha e così facendo la contadina fa muovere un sonaglio attaccato alla caviglia. Al terzo colpo di bastone Medusa si accorge del rumore, gira la testa e contemporaneamente le altre due si girano di schiena e rimangono immobili. Medusa non vede le cose immobili per cui ritorna in posizione e dopo un po’ riparte con altri tre colpi. La stessa cosa accade per tre volte. Ogni volta le altre due si avvicinano un po’ di più, a piccoli passetti.
La quarta volta le stanno già alle spalle e prima del terzo colpo di bastone la contadina infila da dietro il forcone al collo di Medusa e l’atterra bloccandola come con un serpente. Medusa cade in ginocchio con la fronte sul pavimento, la guerriera tira fuori la katana e le taglia la testa standole a lato. Si scosta, si gira verso il pubblico, fa il gesto di togliere il sangue dalla lama e rinfodera la katana. Poi si toglie la katana e la depone ritualmente sul proscenio. La contadina toglie il forcone dal collo di Medusa. Le due si guardano, poi guardano la Medusa decapitata. La guerriera prende la testa di Medusa, la riversa indietro e le prende dalla bocca un filo rosso e…
(continua – chiedimi come)